A spasso per Lula
Arrivare a Lula non è difficile e non
deve certo scoraggiare la strada che serpeggiando, dalla piana di
Siniscola, s'inerpica su in cima fin quasi a toccare il cielo per
poco più di 500mt. sul livello del mare.
La sp3, insieme alla sp38,
erano un tempo le uniche strade che collegavano questo piccolo centro
tra la Baronia e la Barbagia di Bitti alle città vicine: Nuoro e Olbia, ovvero la città del porto e dell'aeroporto
più prossime. L'apertura della nuova 131 dcn. consente il collegamento di questo paese al resto del mondo con tempi e modi mai immaginati
prima.
Le due strade provinciali cingono l'area geografica di Lula,
che si estende ad Ovest del versante occidentale del massiccio del
Montalbo: il gigante di calcare lungo una ventina di chilometri che
separa le aree interne da quelle costiere orientali.
Salendo sulla
sp3, si ha la sensazione che le curve non finiscano più e la creste
argentee sembrano incombere sul viaggiatore. La vertigine da salita
che si prova, viene sostituita dal panorama che si domina quando si
arriva alla cantoniera di Sant'Anna. Qui è d'obbligo la macchina
fotografica e se il cielo è terso, la vista sconfina sull'isola di
Tavolara e su tutto il golfo di Posada fino a quello di Olbia.
Proseguendo lungo la sp3, si costeggia il monte si attraversano
luoghi con nomi che evocano suoni antichi e riportano il tempo ad una
stagione distante anni luce: Gurturgios, Mutrucone, Mariane Jana,
Ferulargiu, Janna 'e Ruche, Usurthia e si va ancora per qualche
chilometro lungo quella che da molti è considerata la pista
ciclabile naturale fra le più belle al mondo. D'incanto, come
uscite da una favola Irlandese, appaiono Catirina e Turuddò, punte
gemelle che si stagliano per 1127 mt. separate dal valico di Nurai:
inghiottitoio di cui non è nota la profondità.
Maestoso sky line
che domina sulla vallata dove come un gigantesco gregge al sole si
sviluppano le case di Lula. Il massiccio calcareo del Montalbo,
dichiarato Sic (sito di interesse comunitario) dall'Unesco è
diventato nel tempo una meta importante e conosciutissima da trekkers
e bikers di tutto il mondo. Tante sono le piste ed i tracciati che
permettono la visita di questo massiccio nel quale è facile
incontrare oltre i cinghiali, martore, volpi, mufloni, l'aquila reale
e i tanti endemismi floro -faunistici tipici proprio del Montalbo.
Tante sono le grotte naturali e gli anfratti rocciosi che da sempre
hanno offerto riparo agli uomini e che adesso risultano essere grande
attrattiva per i visitatori.
Lula è conosciuta per le sue chiese
campestri, che dominano come guardie sacrali sull'abitato e sono
legate alle attività agricole e pastorali della comunità, i cui
festeggiamenti in onore dei loro Santi si celebrano nel mese di
settembre e sono organizzate da una sorta di confraternita chiamata 'priori': San Nicola è organizzata dai 'Massaios' (agricoltori); Il
Miracolo è organizzata da 'sos ervecaglios' (allevatori di pecore);
San Matteo da 'sos vaccaglios' ( allevatori di bovini).
Famosa per le
miniere, Lula ha conservato i resti di quella che fu una delle
attività predominanti per la sua economia: La miniera di “Sos
Enattos” oggi museo visitabile anche nelle gallerie e dichiarato
patrimonio Unesco e fa parte del Parco Geominerario della Sardegna;
“Guzurra e S'Arghentària”, oggi dismessi di cui rimangono
ancora le interessanti vestigia.
A qualche chilometro dal centro
abitato, sorge il santuario di San Francesco, descritto nei romanzi
di Grazia Deledda (Elias Portolu). La sua chiesa, costruita nel 1600
circa fu edificata per grazia ricevuta da un bandito nuorese, la cui
famiglia nei secoli ha tramandato fra gli eredi l'organizzazione
della festa che si tiene dal 1° al 10 maggio. Ai pellegrini che
visitano il luogo, ancora come una volta viene offerto un piatto
caratteristico a base di brodo di pecora e una pasta fatta
artigianalmente: “Su Filindeu”, pasta tessuta da mani abilissime
come fosse un arazzo. Sono pochissime le donne rimaste che ancora
sono in grado di produrre questa pasta attraverso l'antica ricetta
gelosamente custodita.
Nel mese di Giugno, si tiene la festa del
Corpus Domini,con processioni e cavalcata in costume tradizionale.
Nella piazza principale del paese, sorge la chiesa parrocchiale,
costruita secondo le novelle popolari su una sinagoga, eretta dagli
ebrei condannati 'ad metalla' portati dai romani per l'estrazione dei
minerali nella vicina miniera. La Parrocchia dedicata alla Vergine
Assunta, contiene al suo interno una delle rarissime statue di
'Vergine dormiente' in Sardegna. Sulle volte a cupola, affrescate
intorno al 1900, sono rappresentate le attività degli apostoli i cui
volti riportano fedelmente i visi dei personaggi vissuti a Lula in
quel periodo. La festa a lei dedicata è il 15 Agosto con una
processione di costumi tradizionali accompagnati dai cavalieri del
luogo, anch'essi con abiti tradizionali.
A febbraio, il carnevale
Lulese, “ Su Carrasecare” è famoso per la sua maschera
tradizionale “Su Battileddu”: legata ai culti Dionisiaci della
terra, la maschera particolarmente interessante sotto il profilo
antropologico, richiama ogni anno migliaia di visitatori e fotografi
da tutto il mondo.
Il paese nel centro storico, ha conservato integre
le architetture rurali caratterizzate da piccole finestre e costruite
con lo scisto, la calce ed i mattoni cotti nei forni di calce, che
numerosi costituivano una delle fonti di reddito per gli abitanti
fino agli anni sessanta. Non è raro incontrare per le vie del
centro, le anziane sedute sull'uscio o indaffarate fuori casa con le
quali è facile chiacchierare. Comunità con la predisposizione
genetica all'ospitalità, manifestata al meglio con i visitatori che
durante le sagre affollano il centro, il piccolo paese offre buone
opportunità ai viaggiatori di vivere il tempo delle vacanze distante
dai rumori delle città e dei centri costieri vicini permettendo loro
di immergersi totalmente nella storia, nei costumi e negli usi
quotidiani.
Dove dormire:
B&B Sa Corte Nova. V.le Karl
Marx-10
Lula centro. Cell. 3395758541
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