Agriturismo 'Cà Versa' (Santa Maria d. Versa - PV): Quando c'è Amore

Lasciandosi alle spalle la Pianura Padana per raggiungere l'Oltrepò, con le sue ubertose e verdi colline, si ha l'impressione di approdare in una dimensione rassicurante, accogliente, materna, femminile. La stradina si inerpica sino ad un antico casale che sembra puntellato dai filari di vite ancora spoglia, sospeso nel cangiante cielo di questa giornata di fine inverno.


Lì ci sono tre donne al comando. Caterina, Patrizia e Valeria. Coraggiose, orgogliose della loro scelta di vita che le ha portate dal Caos all'Ordine. Da Milano a Santa Maria della Versa.
Già all'entrata si è avvolti nell'aura dorata di questo angolo di mondo. Non prima di aver salutato una nutrita colonia felina ed i numerosi parrocchetti che reclamano l'attenzione delle 'Signore del Casale'. La luce dorata filtra dalla veranda che domina la valletta del Versa, facendo risplendere i tavoli imbanditi per la libagione.


C'è un menu fisso a 33 euro, ma la proposta cambia a seconda dei prodotti dell'orto e dell'ispirazione del momento. Anche perchè la signora Caterina, mamma premurosa ed attenta, ama i risotti e ne realizza ben 26 nell'arco dell'anno. Il giorno precedente, ci confessa, le tre cuoche hanno cucinato senza concordare tra di loro il menu, ma hanno trovato l'alchimia giusta...


Si parte con un tagliere di salumi misti locali con verdure dell'orto e frittatina di uova d'anatra e radicchio ('trucchia'). Oltre alla qualità dei salumi, tra cui spicca una pancetta sublime, ci siamo innamorati dei sottoli in accompagnamento: cetrioli caramellati, zucchine julienne al timo... Le conserve sono autoprodotte e vendute in vasetti. Noi ce ne siamo portate a casa un paio...


Ah dimenticavo. Il pane è fatto in casa e negli ultimi tempi Valeria si sta dedicando alla panificazione con lievito madre. Tra l'altro Cà Versa organizza dei corsi dedicati all'arte del pane fatto in casa. Tanti complimenti!


Innaffiamo il pasto con un Barbera locale, 'Bosco Longhino' vigna Rivetta, vino educato e beverino, sebbene acerbo.


Proseguiamo con dei tortelli rosa con ripieno di erborinato e burro alla mentuccia. Un piatto che denota il desiderio di andare oltre la tradizione. L'equilibrio che si genera tra la delicatezza della barbabietola nell'impasto e l'erborinato nel ripieno è perfetto. Ottima anche l'idea di rinfrescare il burro con la menta. Piatto leggero nonostante i sapori decisi.



Il risotto che segue, cotto alla perfezione, è l'orgoglio di Caterina ed è il trionfo del rosmarino che domina il piatto. Non ci facciamo mancare un piccolo ripasso. Intanto il micio di casa se la dorme vicino alla stufa...



Il Cappello del prete stufato al cavolo nero con polenta è il piatto adatto per questa giornata fredda. Mi ricorda i profumi della domenica mattina, quando la nonna metteva a cuocere la carne prima ancora di fare il caffè. Una cottura lunga due giorni, ci dice Caterina, per ammorbidire la carne fino a che si tagli con la forchetta. Leggermente spessa ma di ottima qualità, accompagnata da una polenta soffice ed avvolgente.


Concludiamo con due torte caserecce, una a base di zucca e una di pane; buone, tradizionali, padane, lombarde. Torte che valorizzano i prodotti del Casale. Il caffè della moka è il giusto coronamento di una giornata rilassante e dominata dalla cucina fatta col cuore.


Amore è il sentimento che si percepisce varcando la soglia dell'Agriturismo Cà Versa.
Torneremo con la bella stagione, per degustare nuovamente col palato e con l'anima l'essenza di questo luogo.


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